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L'EURO DIGITALE PRENDE FORMA

Articolo a cura di  Fabio Conigliaro
Revisione a cura di Anna Flora

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1. Che cos'è l'Euro Digitale?

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L’euro digitale segna una svolta nel contesto finanziario europeo, introducendo una nuova forma digitale di moneta che potrebbe coesistere con le tradizionali banconote. Questo sviluppo, proposto dalla Banca Centrale Europea (BCE), offre ai cittadini europei un mezzo di scambio legale completamente digitale emesso direttamente dall'istituzione finanziaria centrale.

Riprendendo le caratteristiche tipiche dell’attuale contante, una volta introdotto, il Digital Euro si configurerebbe quale strumento sicuro e privato, e, in una società sempre più digitalizzata come la nostra, rappresenterebbe un’evoluzione naturale della moneta unica. Pertanto, il Digital Euro si imporrerebbe quale contante digitale universalmente accettato, utilizzabile presso tutti i negozi e gli esercizi di ciascun paese dell’Unione Europea. Chiunque potrebbe effettuare pagamenti in tale valuta gratuitamente: il Digital Euro, infatti, si configurerebbe quale bene pubblico, come le banconote e le monete metalliche odierne. Tra le altre caratteristiche si ricorda inoltre il fatto che non servirebbe alcuna connessione a Internet e la garanzia del massimo livello di privacy; nei pagamenti offline gli standard di riservatezza sarebbero paragonabili a quelli del contante.

Ad oggi, la maggior parte della spesa quotidiana è destinata a pagamenti regolari, come l’affitto a inizio mese o la retta della mensa scolastica. Un euro digitale agevolerebbe i pagamenti automatizzati per chi desidera utilizzare questa funzione. Tuttavia, quest’ultimo non potrebbe mai diventare una cd. “moneta programmabile”, ossia una moneta digitale utilizzata per uno scopo specifico o una durata limitata, come se fosse un buono. Un euro digitale non sarebbe soggetto a restrizioni e manterrebbe sempre il suo valore. L’intenzione non è quella di porre vincoli spaziali e temporali o in termini di bacino di utenza

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2. Verso una possibile applicazione

L'avvio ufficiale del progetto nell’ottobre 2021 ha portato, dopo due anni, a una decisione cruciale da parte della BCE sul futuro della possibile nuova forma digitale di moneta. A ottobre 2023, la risoluzione sulla sua possibile emissione è stata finalizzata, aprendo le porte alla fase di sperimentazione vera e propria. Questa fase, denominata “Preparation Phase” è iniziata il 1° novembre 2023 e durerà due anni, con l’obiettivo finale di una possibile emissione tra il 2025 e il 2026. In questo stadio verrà eseguita la "messa a punto del manuale di norme e la selezione dei fornitori che potrebbero sviluppare la piattaforma e le infrastrutture necessarie. In questa fase, inoltre, saranno condotti test e sperimentazioni per realizzare un euro digitale" in modo tale che possa rispondere alle esigenze sia dell’Eurosistema sia degli utenti, in termini di facilità d’uso, privacy, inclusione finanziaria e impronta ambientale. Durante questa fase la BCE continuerà a confrontarsi con il pubblico e con tutte le parti interessate.

Si noti che l’avvio della fase di preparazione non implica una decisione in merito all’emissione di un euro digitale: tale decisione sarà presa in considerazione dal principale organo decisionale della BCE, il Consiglio direttivo (formato dai sei membri del Comitato esecutivo e dai governatori delle banche centrali nazionali dei paesi dell'area dell'euro) soltanto una volta completato l’iter legislativo dell’Unione europea. L’Eurosistema terrà conto di ogni adeguamento delle caratteristiche di un euro digitale che possa rendersi necessario a seguito delle deliberazioni legislative.

Nondimeno, la Banca Centrale Europea, tra luglio 2022 e febbraio 2023, aveva già intrapreso l’importante iniziativa della creazione di prototipi per l’euro digitale. L’esercizio di prototipazione condotto aveva l’obiettivo di testare le scelte progettuali per il Digital Euro nell’implementazione e integrazione tecnica all’interno del panorama dei pagamenti europei già esistenti. I risultati sono stati estremamente positivi, indicando una possibile e reale integrazione fluida. Questi prototipi erano orientati a specifici casi d’uso prioritari per il Digital Euro, come i pagamenti tra persone (P2P Payments) sia online che offline, pagamenti in negozi e pagamenti e-commerce. È fondamentale sottolineare, tuttavia, che questi prototipi sono stati strumenti di ricerca, finalizzati all’apprendimento, e non come base per sviluppare soluzioni di pagamento future. Nonostante l’entusiasmo e le scoperte positive, rimangono numerose sfide da affrontare e domande alle quali ancora non si ha risposta certa, con particolare riguardo alla capacità della tecnologia esistente di fornire una soluzione offline sicura e pronta per la produzione nel breve-medio termine.

 

I problemi di tracciabilità

La fase di prototipazione ha messo in luce gli aspetti tecnologici legati all’adozione dell’Euro Digitale, ma quest’ultimo porta con sè ulteriori questioni e sfide: ne è un importante esempio la tracciabilità, un aspetto fondamentale per comprendere come la valuta digitale della BCE potrebbe funzionare nella pratica. Le banconote tradizionali, ad esempio, sono tracciate attraverso un numero univoco, ma ciò non significa che ogni singola transazione effettuata con esse sia rintracciabile. Allo stesso modo, mentre il Digital Euro potrebbe essere tracciabile, ciò non implica necessariamente che ogni transazione o le entità coinvolte in tali transazioni siano rintracciabili. La distinzione è piuttosto sottile, ma fondamentale. La tracciabilità di una valuta digitale dipende fortemente dalla tecnologia del Wallet e dal modello di identità digitale adottati. Un eventuale uso dell'EUDI Wallet, come suggerito nel testo di regolamento europeo sulla costituzione del Digital Euro, diffuso dalla Commissione Europea il 28 giugno 2023, e di un sistema di identità digitale decentralizzata in conformità con il regolamento europeo eIDAS2, potrebbe avere un impatto significativo sulla privacy e sulla tracciabilità delle transazioni. Attuare una decentralizzazione dell'identità digitale implica che le informazioni personali e le transazioni potrebbero essere gestite in modo più sicuro e con un minor rischio di abusi; la minimizzazione dei dati si pone infatti come un fondamentale obiettivo in termini di privacy e sicurezza. Con un sistema come quello descritto, potrebbe essere possibile tracciare la validità di una transazione senza dover rivelare informazioni dettagliate sugli utenti coinvolti. Ciò contribuirebbe a preservare la privacy degli utenti, mentre consentirebbe alle autorità di monitorare e garantire la legalità delle transazioni. Tuttavia, è importante notare che, nonostante la presenza di tecnologie avanzate e regolamentazioni, la questione della tracciabilità delle transazioni digitali è complessa e può essere soggetta a sviluppi futuri. Gli equilibri tra sicurezza, privacy e conformità normativa dovranno essere costantemente valutati e aggiornati per rispondere alle sfide emergenti nel mondo digitale.

3. Vantaggi e svantaggi

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Il report finale della fase di investigazione conclusasi ad ottobre 2023 fornito dalla BCE, mette in risalto numerose ragioni valide per cui, al termine della fase preparatoria, l’iniziativa dell’euro digitale potrebbe effettivamente essere avviata.

Tra gli aspetti positivi più rilevanti è necessario sottolineare il fatto che con la nuova moneta digitale si offrirebbe una risposta ufficiale e regolamentata all’attuale tendenza e popolarità delle criptovalute, garantendo una maggiore stabilità e fiducia; il Digital Euro potrebbe essere progettato, inoltre, per facilitare transazioni transfrontaliere e cooperazioni internazionali attraverso un funzionamento fluido e coeso unito ad altre piattaforme digitali. È impensabile non rimarcare anche l’aspetto economico: l’introduzione delle transazioni digitali potrebbe ridurre notevolmente i costi associati alla gestione del contante, vale a dire i costi associati alla stampa, distribuzione e gestione delle banconote; con questo non si vuole intendere che si tratterebbe di una sostituzione, ma semplicemente di un affiancamento che, però, ridurrebbe diverse spese. Infine, impossibile non tenere in considerazione la possibilità di una maggiore sicurezza del sistema di pagamento, il quale, attraverso l’adozione di tecnologie avanzate, ridurrebbe il rischio di frodi, risultando, così, più sicuro rispetto ai metodi tradizionali.

Rientrano, invece, tra le ragioni per cui l’iniziativa dell’euro digitale potrebbe non essere avviata, oltre ad una possibile resistenza da parte delle banche commerciali che, avvertendolo come una minaccia per i loro modelli di business tradizionali, potrebbero attuare una resistenza all’introduzione del Digital Euro, anche e soprattutto la possibilità che la tecnologia odierna non sia sufficientemente resiliente. Se infatti dovessero emergere problemi tecnologici o vulnerabilità, il lancio potrebbe essere ritardato. Ancora più rilevante risulta il fatto che la regolamentazione delle valute digitali è ancora in fase di sviluppo in molte giurisdizioni, ivi compresa l’Unione Europea. L’adozione del Digital Euro sarebbe dunque notevolmente ostacolata se emergessero preoccupazioni regolamentari o legali. Infine, rivestono un ruolo cardinale le innumerevoli preoccupazioni riguardo la privacy dei cittadini, la sicurezza delle transazioni e dei dati degli utenti è fondamentale. Se non fosse possibile garantire che le transazioni e i dati degli utenti rimangano privati e sicuri, la nuova valuta subirebbe una considerevole battuta d’arresto.

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